E’ una primavera piuttosto freddina e pazzerella, ma in fondo lo diceva sempre anche la mia nonna: “Aprile non ti svestire, maggio non ti fidare e a giugno fa quel che ti pare”.
Ora, volendo trovare dei lati positivi a questo clima, io sono arrivata a due:
1. posso ancora fare dolci di mele,
2. dovendo portarmi in giro una pancia di sette chili e mezzo, le temperature basse sono di grande aiuto.
Fermandoci al punto uno, vi propongo una chicca che non prevede nè burro nè uova (sarà felice Marco Bianchi) e il risultato è sofficissimo e buonissimo. L’idea è di Barbara Torresan, ma ho introdotto un paio di modifiche.
- 3 mele medio-grandi
- 260 g di farina
- 1 bustina di lievito
- 125 g di zucchero
- 50 g di uvetta
- 30 g di mandorle sbucciate
- 1 cucchiaino di cannella
- 1 pizzico di sale
- 1 limone (scorza e succo)
- 1 bicchiere piccolo di olio di semi (va bene anche quello d’oliva)
- Fate ammollare l’unvetta in poca acqua tiepida e rompete grossolanamente le mandorle.
- Grattuggiate le mele piuttosto grosse e bagnatele con il succo del limone.
- Aggiungete tutti gli ingredienti e mescolate bene, ma senza eccedere per avere un impasto un po’ rustico.
- Versatelo negli stampini (se non usate quelli in silicone dovete imburrarli e infarinarli) e aggiungete in superficie qualche mandorla intera.
- Cuocete in forno a 180° per circa 20 minuti.
- Spolverizzate di zucchero a velo, ma non è davvero necessario.